Conferenza ENTITLE: Undisciplined Environments

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CONFERENZA ENTITLE: AMBIENTI INDISCIPLINATI
Conferenza internazionale del Network europeo di Ecologia Politica – ENTITLE

Stoccolma, 20-23 Marzo 2016

Energia e conflitti sono al centro dei cambiamenti socio-ambientali, ma le conoscenze esistenti e le istituzioni di istruzione superiore sono mal equipaggiate per affrontarli. La maggior parte delle ricerche ambientali socialmente rilevanti si svolge all’interno di ambiti isolati e hanno un orientamento disciplinare. Le domande sono formulate in relazione alle tradizioni accademiche, non in termini di struttura dei problemi e dei conflitti a portata di mano, che trascendono la convenzionale divisione in dipartimenti. Al contrario, siccome viviamo in un ambiente “indisciplinati”, abbiamo bisogno di pensare in maniera non rigidamente strutturata.

Per discutere le possibilità di una ecologia politica non rigidamente strutturata, la rete europea lancia la Conferenza Internazionale “Ambienti indisciplinati”, co-organizzato dal Centro di Studi Sociali dell’Università di Coimbra e il Laboratorio di lettere ambientali del KTH Reale Istituto di Tecnologia di Stoccolma.

 

Sessioni plenarie

La conferenza offrirà tre sessioni plenarie, centrate ciascuna su un dialogo tra due relatori provenienti da diversi ambienti geografici e disciplinari:

 

Ecologia Politica post-coloniale:
Il colonialismo aleggia ancora nelle interazioni sociali, culturali, economiche ed ecologiche, non solo come un processo strutturale, ma anche informando il nostro rapporto con noi stessi, con gli altri esseri viventi umani e non umani. Questa sessione aprirà il convegno con un dibattito su come l’ecologia politica possa interagire con discussioni riguardanti gli studi indigeni, post-coloniali e di genere, così come nel pensiero politico e sociale di emancipazione, contribuendo così alla decolonizzazione del sapere sociale e ambientale.

Relatori principali:

Kim Tallbear, Università del Texas ad Austin
Ailton Krenak, capo Krenaki e intellettuale pubblico, Brasile

 

Ecologie post-capitaliste:
Andando oltre il concetto di umanità raffigurata come Uomo Bianco Universale, si aprirà un dibattito sull’Antropocene come materialità radicale contemporanea, che ci invita a immaginare le possibilità di emancipazione di una situazione apocalittica. Nonostante le molte critiche accademiche, le idee tradizionali di conservazione, sostenibilità e crescita verde continuano a dominare l’arena della politica ambientale. Se l’Antropocene è l’età del capitalismo, come possiamo immaginare uno scenario post-capitalista della liberazione ecologica? Come possiamo parlare di un radicale democrazia post-umanistica basata sulle trasformazioni egualitarie di relazioni socio-ecologiche?

Relatori principali:

Catherine Larrère, Université de Paris I-Panthéon-Sorbonne.
Noel Castree, Università di Manchester

 

Limitazioni Vs. Comunità:
Dal Chiapas a Rojava e Gezi, dal giardinaggio urbano alla giustizia climatica globale, i beni comuni sono diventati l’oggetto di buona parte del discorso ecologico radicale e della pratica sociale odierna. Secondo molti studiosi, stiamo assistendo a una fase di “nuove recinzioni”, testimoniata dalla recrudescenza dell’accaparramento delle terre nelle zone rurali e sgomberi delle case in città, così come la mercificazione del clima e della vita stessa. Questa sessione invita a riflettere su come l’Ecologia Politica può contribuire ad aprire il dibattito sui ‘beni comuni’ oltre i confini disciplinari, e tra le varie scale spaziali e organizzative. Che cosa implicherebbe per l’Ecologia Politica abbracciare attivamente una rinnovata ecologia politica dei beni comuni?

Relatori principali:

Nancy Peluso, Università della California a Berkeley
Ugo Mattei, International University College, Torino

 

Commissione organizzatrice e scientifica

Marco Armiero, Stefania Barca (chair), Laura Centemeri, Santiago Gorostiza, Lucie Greyl, Emanuele Leonardi, Susanna Lidstrom, Felipe Milanez, Irina Velicu, Christos Zografos, Amita Baviskar, Maria Kaika, Giorgos Kallis, Joan Martinez Alier, Stephanie Roth, Boaventura de Sousa Santos, Erik Swyngedouw.

 

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