Trivelle, Confindustria sostiene Ombrina: «migliorerà la vita dei cittadini »

Ombrina Mare[Di redazione su Primadanoi.it] ABRUZZO. «Ombrina mare è un vantaggio oggettivo per il territorio, sul quale non sentiamo argomenti di carattere economico che si contrappongono, ma solo aspetti ideologici».

Ne è convinto il presidente di Confindustria Abruzzo, Agostino Ballone, il quale, a proposito delle contestazioni al progetto petrolifero, dice di non vedere tanti cittadini che scendono in strada, ma piuttosto sempre le stesse organizzazioni del ‘no’.

A margine della presentazione dell’indagine semestrale di Confindustria, il leader degli industriali abruzzesi ha parlato del progetto Ombrina Mare come di un attività che dà occupazione, che crea investimenti, che crea risorse per gli enti interessati, «perché la cosa che si dice sottovoce è che sia la Regione sia i Comuni interessati beneficiano delle royalties di queste estrazioni, che possono essere opportunamente utilizzate per abbattere la fiscalità, per fare opere pubbliche, per sistemare le strade, insomma per migliorare le condizioni di vita dei cittadini».

Ballone sostiene che «di professionisti del ‘no’ ne vediamo tanti in giro, mentre di cittadini ne vediamo meno. Vedo sempre le stesse organizzazioni – dice – che si spostano da un punto all’altro della nazione a seconda di ciò di cui si parla».

Rispetto al rapporto con la Regione, «il dialogo è buono quando si parla di economia», ma lo è meno «quando intervengono fattori ideologici. Mi riferisco alle ultime leggi approvate in materia di Parco della Costa teatina e alle attività estrattive nell’ambito delle 12 miglia. Lì – conclude – intervengono elementi che non hanno nulla a che vedere con aspetti economici, ma sono solo ideologici».

Intanto il Comune di San Vito Chietino – raccogliendo il suggerimento dello studio legale dell’avvocato Giustino Ciampoli di Milano, che sta patrocinando l’Ente in sede giurisdizionale fin dall’inizio della vicenda “Ombrina Mare” – ha chiesto alla Regione Abruzzo di approvare con urgenza una legge regionale finalizzata a vietare le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi nel raggio di 12 miglia dal perimetro esterno delle riserve naturali protette.
«Siffatta previsione legislativa, infatti», spiega il sindaco Rocca Catenaro, «a differenza di quella già approvata alcuni giorni fa dal Consiglio regionale, non si configurerebbe in contrasto con la legislazione statale superando il vaglio di costituzionalità».
In effetti, secondo la Corte costituzionale “le Regioni nell’esercizio delle loro competenze, debbono rispettare la normativa statale di tutela dell’ambiente, ma possono stabilire per il raggiungimento dei fini propri delle loro competenze livelli di tutela più elevati”.
«Essendo, quindi, state già istituite lungo la Costa dei Trabocchi una serie di riserve naturali con la richiamata legge regionale – fra cui anche la riserva di Grotta delle Farfalle nei Comuni di San Vito Chietino e Rocca San Giovanni (che dista soltanto 6 km dal pozzo estrattivo Ombrina Mare) – la Regione Abruzzo, sul presupposto della necessità ed urgenza di estendere la tutela già prevista per tali riserve naturali, ben potrebbe stabilire, restando all’interno dei propri limiti di competenza costituzionale, un divieto di coltivazione di idrocarburi nel raggio di 12 miglia dal perimetro esterno delle medesime aree già sottoposte al vincolo di tutela regionale».
«Siamo certi», insiste il primo cittadino, «che il presidente della Regione valuterà con la massima urgenza tale proposta che potrebbe costituire in solido ostacolo giuridico al rilascio da parte del Ministero dello Sviluppo Economico del provvedimento finale di autorizzazione all’insediamento di Ombrina Mare».

 

 

Pubblicato su Primadanoi.it il 14 novembre 2015