Emergenza clima: “In 20 anni 600mila le vittime di catastrofi naturali”

Inondazioni[Di redazione su Repubblica.it] Lo ha annunciato l’Onu alla vigilia dell’apertura della Cop21 di Parigi: “Fondamentale trovare un accordo”.

Le catastrofi naturali sempre più frequenti hanno ucciso 600mila persone in 20 anni. Lo ha annunciato l’Onu sottolineando l’importanza di trovare un accordo in vista della Cop21 di Parigi, la conferenza sui cambiamenti climatici. Dal 1995, “le catastrofi meteorologiche hanno fatto 606mila vittime, una media di 30mila all’anno. Inoltre ci sono stati 4,1 miliardi di persone ferite, che hanno perso la loro casa o che hanno avuto bisogno di un intervento di urgenza”, ha dichiarato in un rapporto l’Ufficio delle Nazioni unite per la riduzione dei rischi delle catastrofi (Unisdr). La maggior parte di queste morti (89%) è stata registrata nei paesi a basso reddito e hanno causato perdite finanziarie stimate in 1,8 miliardi di euro. “Il contenuto di questo rapporto sottolinea perché è importante che dalla Cop21 emerga un nuovo accordo sul cambiamento climatico”, ha affermato Margareta Wahlstrom, direttrice dell’Unisdr, durante la presentazione del rapporto.

La Cop21 si terrà nella capitale francese dal 30 novembre all’11 dicembre con l’obiettivo di fare adottare a 195 paesi, sotto l’egida delle Nazioni unite, un accordo mondiale per frenare il riscaldamento globale del pianeta. Si tratta di arrivare all’impegno ufficiale dei paesi di contenere la temperatura a due gradi centigradi rispetto all’era pre industriale. “Il cambiamento climatico, la variabilità del clima e i fenomeni meteorologici rappresentano una minaccia nei confronti della lotta all’estrema povertà” nel modo, ha spiegato la Wahlstrom invitando i paesi, tra le altre cose, a ridurre le emissioni di gas serra, a migliorare l’urbanizzazione dei loro territori e a prevenire il degrado ambientale.

Secondo il rapporto, che si basa unicamente sugli ultimi vent’anni, “le catastrofi climatiche sono sempre più frequenti e sono dovute soprattutto all’aumento sostenuto di inondazioni e tempeste“. L’Onu mette in guardia: questa progressione potrebbe continuare “nei decenni a venire” poiché gli scienziati non sono ancora riusciti a calcolare in quale misura l’aumento di questi fenomeni è dovuto al cambiamento climatico. Le sole inondazioni hanno rappresentato il 47% delle catastrofi climatiche (tra il 1995 e il 2015) e hanno interessato 2,3 miliardi di persone, di cui la stragrande maggioranza (95%) in Asia.

Anche se meno frequenti delle inondazioni, le tempeste sono state le catastrofi climatiche più letali con 242mila morti. In totale gli Stati Uniti e la Cina, vista l’estensione dei loro territori, hanno registarto il maggior numero di catastrofi dal 1995. Ma sono la Cina e l’India i paesi più toccati in ternini di popolazione. Seguono il Bangladesh, le Filippine, la Tailandia. In America, il Brasile è il paese con il maggior numero di persone interessate, in Africa sono il Kenya e l’Etiopia.

 

 

 

Pubblicato su Repubblica.it il 23 novembre 2015