Carbon trading dogma. Presupposti teorici e implicazioni pratiche dei mercati globali di emissioni di gas climalteranti

emissioni1-600x450Pubblichiamo l’elaborato dal titolo “CARBON TRADING DOGMA. Presupposti teorici e implicazioni pratiche dei mercati globali di emissioni di gas climalteranti” di Emanuele Leonardi, articolo in corso di pubblicazione sul numero monografico “Ecologia e globalizzazione” della rivista “Jura Gentium – Rivista di filosofia del diritto internazionale e della politica globale”, vista l’importanza che sempre più assume questo tema.

Non è un caso, infatti, che alla Cop21, la Conferenza delle parti delle Nazioni Unite che si sta svolgendo a Parigi in questi giorni, uno dei temi che saranno più dibattuti, anche a partire dalla pressione dei movimenti e delle associazioni ambientaliste europee e mondiali, sarà proprio il mercato globale delle emissioni di CO2.

Bisogna inoltre considerare il fatto che, dal Protocollo di Kyoto in poi, questa pratica di ‘gestione’ delle emissioni è stata sempre più utilizzata, soprattutto da quei paesi del Nord del mondo che producono la maggior parte delle emissioni globali.

DI SEGUITO L’ARTICOLO:

CARBON TRADING DOGMA*

Presupposti teorici e implicazioni pratiche dei mercati globali di emissioni di gas climalteranti

Emanuele Leonardis

Abstract

Il paper proposto si compone di due sezioni fortemente interrelate. Nella prima, la contestualizzazione storica e la descrizione analitica del mercato globale delle emissioni di CO2 vengono articolate sullo sfondo di una duplice ipotesi interpretativa:

a) il processo di progressiva mercatizazzione del mutamento climatico si produce parallelamente all’emergere di una nuova modalità di produzione del valore (che possiamo genericamente definre ‘capitalismo cognitivo’);

b) i processi di governance dei contemporanei circuiti di valorizzazione tendono a situarsi all’interno della sfera finanziaria e pongono una costitutiva e reiterata incertezza/instabilità come condizione ineludibile della propria riproduzione.

Nella seconda parte del paper tale ipotesi di lavoro viene messa a verifica con specifico riferimento al Meccanismo di Sviluppo Pulito (Clean Development Mechanism) previsto dal Protocollo di Kyoto, ed in particolare alle merci-carbonio da esso istituite, cioè i Certificati di Riduzione delle Emissioni (Certified Emission Reductions). La doppia tesi che si intende sostenere è che

a) tali merci dipendano da un uso strumentale delle innovazioni teoriche incessantemente prodotte della scienza climatica;

b) la creazione di ricchezza da esse veicolata si verifichi in modo pressoché totale nello spazio definito dai mercati finanziari.

In ultima istanza, il paper proposto si pone come obiettivo la dimostrazione che il valore prodotto all’interno del mercato globale delle emissioni di CO2 dipenda esclusivamente dall’adesione arbitraria degli attori sociali al carbon trading dogma, cioè l’asserzione empiricamente indimostrata ed indimostrabile che solo gli agenti di mercato possano efficientemente risolvere le criticità… Continua a leggere qui

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Il presente articolo è in corso di pubblicazione su Jura Gentium – Rivista di filosofia del diritto internazionale e della politica globale, volume XIII, 2016; numero monografico “Ecologia e globalizzazione”, a cura di Sofia Ciuffoletti, Marco Deriu, Serena Marcenò e Katia Poneti.