Trasporti, il rapporto di Legambiente: «In Lombardia più treni che in tutto il Sud»

Trasporti Italia1[Di Enrico Nocera su Campaniasuweb.it] Un’Italia divisa in due: da un lato l’aumento dei convogli ad Alta Velocità (+370% negli ultimi cinque anni), dall’altro la riduzione del trasporto pubblico regionale, con tagli alle corse e aumenti nelle tariffe.

Un Paese di Serie A e un altro di Serie B. Legambiente, come ogni anno, presenta la sua fotografia impietosa dello stato dell’arte nel trasporto ferroviario nazionale, con particolare riferimento ai treni regionali. E se al Nord Italia i servizi aumentano, così come si incrementano le tratte Alta Velocità, dall’altro lato il Meridione patisce un arretramento ormai divenuto strutturale. Un solo dato per capirci: in Lombardia circolano più treni regionali che in tutto il Sud Italia. I numeri presentati dalla Onlus ambientalista a Napoli (città scelta non a caso per presentare il rapporto Pendolaria 2015) sono oltremodo chiari: nella regione del Nord Italia sono 2300 le corse quotidiane di convogli regionali per una popolazione di 9 milioni e mezzo di abitanti; a Sud del Garigliano, fra Campania, Molise, Calabria, Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna, abbiamo 1738 corse al giorno, per una popolazione che si attesta sui 19 milioni 308mila abitanti.

Al Meridione è emergenza trasporti, e non è una novità. In Campania, in particolare, nell’ultimo anno le tariffe del trasporto pubblico sono aumentate del 15,1 percento, a fronte di un taglio alle corse su ferro pari al 23,75 percento su tutte le tratte. Eppure la domanda di trasporto pubblico non manca: la famigerata Circumvesuviana, che collega Napoli ai Comuni sud-orientali fra il capoluogo e Salerno, è la sesta ferrovia regionale più frequentata a livello nazionale, con oltre 55mila utenti giornalieri che patiscono, ogni santo giorno, disservizi di ogni sorta, dalla scarsa sicurezza sui convogli alle corse soppresse. D’altronde, e non è un mistero, sono circa 5 anni che la Circum viaggia a scartamento ridotto, con circa 40 treni funzionanti su una flotta di 140. E in questi 5 anni anche i pendolari campani sono scesi drasticamente: meno 130mila rispetto al 2009. Cifre da stillicidio trasportistico che non si esauriscono qui: in tutta la nostra Regione sono appena 431 i treni regionali in servizio, con un età media dei convogli pari a 17,3 anni, mentre sono il 78,3 percento quei treni che hanno più di 20 anni di servizio alle spalle.

Eppure, per quanto riguarda altri comparti del trasporto su ferro, le risorse non si fanno desiderare. L’Alta Velocità è cresciuta di un +7 percento nel solo anno 2015, a fronte di un notevolissimo +370 percento di incremento per quanto riguarda i collegamenti AV fra Roma e Milano. Insomma: è molto più facile collegare il Colosseo al Duomo che Torre del Greco a Napoli; 570 chilometri contro i 25 che separano la città del Corallo dal capoluogo partenopeo. Per non parlare, scendendo più giù, dei tempi biblici che ci vogliono per coprire la distanza Ragusa-Palermo (257 km): 6 ore e 11 minuti di treno regionale, al netto di ritardi e disservizi sempre presenti sulle reti ferroviarie sicule. Ma tutto questo è niente rispetto alla distanza che separa Potenza da Matera, i due capoluoghi della Basilicata (con quest’ultima proclamata anche Capitale Europea della Cultura 2019), dove per coprire appena 100 chilometri ci vogliono la bellezza di 3 ore e 10 di treno con 32,8 km orari di velocità media del convoglio. Ma esistono le risposte a questo disastro?

Trenitalia, sottolinea Legambiente, ha annunciato nuovi investimenti fino al 2018. Nello specifico 122 treni Vivalto e 134 convogli Jazz, Swing e Flirt. Ma per quanto concerne il servizio regionale, dipenderà tutto dai contratti di servizio che le Regioni firmeranno con Rfi e Trenitalia. Dopo il 2020, conclude Legambiente, dovrebbero arrivare anche i 500 convogli previsti del contratto d’appalto lanciato nel settembre 2015, che prevede un investimento su tutto il territorio nazionale pari a 4 miliardi e mezzo di Euro.

 

 

Pubblicato su Campaniasuweb.it il 21 gennaio 2016