Liguria prima regione del Nord per reati ambientali

[su repubblica.it] I dati dal rapporto di Legambiente sull’ecomafia: inquinamento e cemento incontrollato. Il 22/mo rapporto sull’ecomafia di Legambiente conferma le infiltrazioni mafiose sui reati ambientali in Liguria, prima regione del Nord per numeri di illeciti ambientali e ottava a livello nazionale. “Con la legge sui reati ambientali c’è una diminuzione di illeciti ambientali, da 1.526 infrazioni nel 2014 a 1.144 nel 2015, ma l’immagine della Liguria è devastante”, dice il presidente Legambiente Liguria Santo Grammatico che auspica l’istituzione di una polizia ambientale dopo lo smantellamento di quella provinciale.
Se nel rapporto Ecomafia 2016 Genova risulta in testa per l’illegalità nel ciclo dei rifiuti con 90 infrazioni contro 36 a Savona, 20 a La Spezia e 29 a Imperia, Imperia è la 6/a in Italia per incendi dolosi e prima in Liguria per infrazioni su attività illecite in edilizia con 84 infrazioni (144 denunce), seguita da Savona (67), Genova (55), La Spezia (31). Contro le ecomafie si chiedono norme contro gli appalti al massimo ribasso e annuncia un Summer School sulla tutela del territorio.

“Anche quest’anno il Rapporto Ecomafia – dichiara Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente – ci racconta il brutto dell’Italia, segnata ancora da tante illegalità ambientali, ma in questa edizione 2016 leggiamo alcuni fenomeni interessanti che lasciano ben sperare. Dati e numeri, in parte in flessione, che dimostrano quali effetti può innescare un impianto normativo più efficace e robusto come i nuovi ecoreati, in grado di aiutare soprattutto la prevenzione oltreché la repressione dei fenomeni criminali. La prevenzione è la moneta buona che scaccia quella cattiva: è necessario creare lavoro, filoni di sviluppo economico e produttivo nei territori più a rischio, sostenere le centinaia e centinaia di cooperative e di imprese, che anche nel sud stanno cercando di invertire la rotta, puntando su qualità ambientale e legalità. E nel prevenire le ecomafie, oltre all’impegno

dei territori e dei singoli cittadini, è importante una presenza costante dello Stato che deve essere credibile e dare risposte sempre più ferme, perché quando lo Stato è assente la criminalità organizzata avanza con facilità invadendo i territori, l’ambiente e le comunità locali. Quando invece lo Stato è presente, difficilmente gli ecomafiosi possono rubare e uccidere il nostro futuro”.

Pubblicato il 25/07/2016