Decessi da inquinamento, troppi nei paesi a basso reddito

1394453295_Inquinamento-600x335[di Redazione su Wired] Meno di una persona su dieci al mondo vive in un posto dove l’inquinamento dell’aria è conforme ai limiti, afferma l’Organizzazione mondiale della sanità

Circa il 90% delle morti da inquinamento avviene in paesi a reddito medio-basso: lo afferma l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), rilasciando nuovi strumenti e informazioni sul grande tema di portata globale. Sempre secondo l’organizzazione che ha sede a Ginevra, il 92% della popolazione mondiale vive in aree in cui l’inquinamento supera la soglia massima fissata.

A rilevarlo, un nuovo modello di indagine, sviluppato con l’Università di Bath, basato sui dati della misurazioni satellitari, dei modelli di trasporto aereo e delle stazioni di monitoraggio sul campo in oltre 3mila località, non solo cittadine ma anche rurali. A pagare il prezzo più pesante, in termini di decessi legati all’inquinamento, i paesi dell’Asia, nel sud est e le regioni del Pacifico Occidentale.

Come dimostrano le mappe interattive, che mostrano le aree in cui i limiti sono superati, anche l’Europa vede delle criticità, in particolare ad est. Le dinamiche legate all’attività antropica, alle modalità di trasporto insufficienti o antiquate, alla combustione dei rifiuti, pesano molto.

Secondo l’Oms, nel 2012, oltre l’11% delle morti globali erano associabili all’inquinamento, associando i valori indoor a quelli outdoor.

Tuttavia, ci sono aspetti molto più difficili da controllare, come i fenomeni naturali (per esempio, le tempeste di sabbia nelle aree desertiche), che secondo l’organizzazione possono ugualmente influenzare la qualità dell’aria. Dove si può agire, va fatto, riconvertendo l’industria, sostituendo i mezzi di trasporto non sostenibili, aiutando i nuclei famigliari.

 

Pubblicato il 27 Settembre 2016