Un fiume di microplastiche dalle lavatrici fino al mare

[di Antonio Cianciullo da Repubblica.itUna ricerca condotta dall’università di Plymouth, in Inghilterra, lancia l’allarme: fino a 700 mila microfibre per ogni lavaggio. Si apre un nuovo caso dopo quello dei cosmetici.

ROMA – Ogni volta che mettiamo in moto una lavatrice scarichiamo in acqua centinaia di migliaia di microfibre sintetiche. E una buona parte arriva in mare. E’ il risultato di una ricerca condotta dall’università di Plymouth, in Inghilterra. Lo studio è stato fatto prendendo in esame cicli di lavaggio di indumenti sintetici a temperature standard comprese tra 30 e 40 gradi: durante un singolo lavaggio possono essere rilasciate più di 700 mila microfibre di plastica.

L’analisi dei dati, pubblicata dal Marine Pollution Bulletin, è stata effettuata da un gruppo di ricercatori di cui ha fatto parte Richard Thompson, un esperto internazionale che lavora da 20 anni nel campo delle microplastiche: “Ci si aspetta che la quantità di microplastiche nell’ambiente cresca nei prossimi decenni, una prospettiva preoccupante per il potenziale impatto di queste sostanze se vengono ingerite”.

Thompson, che guida l’International Marine Litter Research Unit dell’università di Plymouth, si era anche pronunciato a favore del bando delle microplastiche dai cosmetici  ricordando che in quel caso il rapporto costi-benefici suggerisce di eliminare le sostanze inquinanti dai prodotti. Per i capi di abbigliamento in materiali sintetici suggerisce invece di intervenire sia sulla lavorazione del tessuto che sui sistemi di filtri delle lavatrici.

“Sono state proposte varie soluzioni, dall’abbassare al minimo i giri della centrifuga, agli ammorbidenti non pericolosi per l’ambiente fino all’uso di tessuti non sintetici o trattati in modo da non rilasciare fibre”, confermaSilvano Focardi, docente di Ecologia all’università di Siena.

“Un intervento è necessario perché alcune ricerche hanno evidenziato come il nylon e il poliestere rilascino alcune migliaia di microfibre per grammo: una felpa in paile può perdere anche un milione di microfibre a lavaggio. Queste microfibre sono state ritrovate in vari organismi acquatici, soprattutto nei filtratori come i mitili e le ostriche. Inoltre, possono entrare in altri organismi attraverso la via alimentare provocando disturbi come blocchi intestinali e inedia. Sempre per via alimentare possono arrivare all’uomo, e visto che possono contenere sulla loro superficie batteri o altri microrganismi, c’è il rischio che provochino, come in alcuni casi è stato verificato, infezioni gastrointestinali”.

Pubblicato il 7 ottobre 2016