Brevi note sulla incostituzionalità sopravvenuta della legge Delrio

[da Federalismi.it] In seguito all’approvazione del testo di riforma costituzionale, avvenuta in seconda votazione nella seduta della Camera dei deputati del 12 aprile 2016, la sorte della legge n. 56/14, cd. Delrio, ha iniziato a farsi più incerta. Assumendo che il nuovo testo costituzionale sia confermato dal referendum calendarizzato per l’autunno 2016 (circostanza tutt’altro che scontata, secondo i più recenti sondaggi), alcuni studiosi hanno avviato una riflessione sul futuro delle province e dell’area vasta, nel tentativo di offrire risposte concrete ai problemi di attuazione della riforma. In particolare, in occasione di un recente seminario  dedicato all’attuazione dell’art. 40, comma 4 del testo di riforma costituzionale, ci si è chiesti: 1) se le province disegnate dalla legge 56/14 continueranno ad avere spazio nel mutato quadro costituzionale, ovvero se scompariranno in virtù della abrogazione esplicita operata dall’art. 29 del testo di riforma costituzionale;  2) se l’assetto complessivo del nuovo testo costituzionale (art. 40, comma 4; 29; 117; 118) non determini una abrogazione implicita di gran parte della attuale disciplina legislativa concernente le città metropolitane e le province; 3) se la presenza di un livello di governo intermedio, o di area vasta, sia da considerarsi necessaria ovvero facoltativa su tutto il territorio nazionale, in base ad una lettura sistematica del testo di riforma costituzionale; 4) quale sia il rapporto tra la competenza statale per i “profili ordinamentali generali” e la competenza legislativa regionale per le “ulteriori disposizioni” in tema di area vasta. 5) quale sia il procedimento da seguire per l’istituzione degli enti di area vasta e la relativa disciplina ordinamentale… (segue)