Fiumi e laghi possono regolare il clima e tutelare la biodiversità

uruguay-river-562288_960_720[di Giuseppe Lavopa su Ambient&Ambienti] Fiumi e laghi regolano gli equilibri climatici e ambientali; veicolano cooperazione e solidarietà tra popoli. A Roma, confronto tra i grandi fiumi del mondo.

Una corretta gestione di fiumi e laghi può garantire la tutela della specie e l’equilibrio del clima.

La Terra è, per antonomasia, il Pianeta blu. Oltre due terzi del globo terrestre sono ricoperti di acqua, ma solo l’1% è utilizzabile per le attività umane. Il Pianeta blu sta diventando un Risiko reale, in cui l’obiettivo è stabilire la supremazia su fiumi e laghi.

Il ministero dell’Ambiente ha organizzato a Roma il summit internazionale Acqua e clima: i grandi fiumi del mondo si incontrano. I responsabili dei più grandi bacini fluviali hanno condiviso buone pratiche di governance idrica, per la lotta alla siccità, alle inondazioni, alle alterazioni ecologiche.

La gestione dell’acqua è una necessità ribadita nelle due ultime conferenza sul clima, Cop21 di Parigi e Cop22 di Marrakech. Ad ogni grado di surriscaldamento globale corrisponde un calo del 20% delle risorse idriche, con ripercussioni sulla biodiversità e su agricoltura e pesca.

Sono previsti oltre due milioni di migranti climatici entro il 2050, che lasceranno le terre di origine a causa di eventi climatici estremi. Un problema attuale sulle sponde del lago Tanganyka, in Africa occidentale. I pescimigrano a causa del surriscaldamento; i pescatori potrebbero trovarsi costretti a seguire le rotte migratorie, per proseguire la loro attività.

Fiumi e cambiamenti climatici: le acque reclamano spazio

L’incessante antropizzazione dei territori ha modificato morfologia e portata del sistema idrografico mondiale. Secondo il Centro europeo per la riqualificazione fluviale (ECRR), i fiumi hanno perso fino al 95% del loro spazio. «Per generare e mantenere la vita – ha commentato Giancarlo Gusmaroli, consigliere e segretario di ECRR – l’acqua reclama spazio, quello spazio sottratto dalle dighe, dagli argini, dal consumo di suolo». In periodi di piogge intense, le esondazioni provocano danni al territorio abitato; in periodi di siccità, i corsi d’acqua e le falde non accantonano acqua sufficiente al mantenimento della biodiversità, al fabbisogno umano, alla navigabilità.

Le infrastrutture verdi e blu garantiscono sia l’equilibrio degli ecosistemi sia la sicurezza del territorio. «L’ECRR – ha proseguito Gusmaroli – ha sperimentato l’arretramento e il reinverdimento degli argini. Lungo il fiume Montone, in Romagna, abbiamo creato spazi naturali di esondazione, che mettono in sicurezza il centro abitato».

Spazio ai fiumi: buone pratiche di governance e cooperazione

Gestire i grandi fiumi è un lavoro complesso. Corsi d’acqua lunghi migliaia di chilometri connettono diverse popolazioni e molteplici stili di vita. Le Autorità di bacino mediano sugli interessi delle comunità, attraverso buone pratiche che proteggono l’acqua, il territorio, il benessere dei popoli.

Il fiume africano Volta intercetta ben sei Stati. Le popolazioni del Volta sono fortemente dipendenti dalla pesca e dall’agricoltura. Il miglioramento ambientale deve conciliarsi con la riduzione della povertà. «I coltivatori – ha spiegato Dibi Milongo, vice-direttore dell’Autorità del bacino del Volta – si stanziano sulle sponde del fiume, per avere accesso diretto all’acqua, rendendo le sponde più fragili. L’Autorità sta consolidando il terreno alle sponde del fiume con vegetazioni ad hoc e portando le coltivazioni lontano dal Volta. In aiuto agli agricoltori, abbiamo installato pompe di drenaggio».

In America Latina, tribunale dell’Aia ha imposto ad Argentina e Uruguay un sistema di monitoraggio ambientale condiviso. Una cartiera urugaiana, che sversava in un affluente dell’Uruguay, aveva provocato inquinamento anche oltre confine. «Questa sentenza – ha raccontato Héctor Mauro Vazón, presidente della Commissione esecutiva del fiume Uruguay – ci ha condotto verso una visione degli impatti globali delle nostre attività. Lavoriamo in sinergia per tutelare le acque dell’Uruguay e dei suoi affluenti, preservando così ambiente e popolazioni».

(Pubblicato il  31/10/ 2017)