[su ARPAT] In Italia, nel 2016, sono state 359 le infrastrutture e gli impianti oggetto di contestazioni ambientali, in aumento del 5% rispetto all’anno precedente. Relativamente alle nuove contestazioni, nel 2016 si aggiungono ben 119 opere, +7.2% rispetto al 2015.
I settori più criticati sono il comparto energetico (56,7%), che comprende gli impianti per la produzione di energia elettrica da fonti fossili e rinnovabili, ed il trattamento rifiuti (37,4%), che comprende impianti per la raccolta e lo smaltimento di rifiuti urbani e speciali, dalle discariche ai termovalorizzatori agli impianti di compostaggio.
La tipologia di attività più contestata si conferma quella della ricerca e dell’estrazione di idrocarburi (22,5% del totale); nel settore energetico gli impianti da rinnovabili rappresentano il 75,4%, mentre quelli da fonti fossili sono il 24,6%. Nel 2016 ricompaiono anche le centrali geotermiche, che sono circa il 3% delle opere contestate. Le maggiori contestazioni relative a impianti da fonti rinnovabili sono sicuramente motivate dal fatto che questi impianti sono quelli che vengono più spesso costruiti; è infatti raro trovare impianti di nuova costruzione che sfruttano fonti convenzionali o fossili. Gli incentivi che supportano una tipologia di fonti rinnovabili piuttosto che un’altra giocano un ruolo fondamentale nei cambiamenti da un anno all’altro: si nota ad esempio che rispetto al 2015 mancano le contestazioni verso gli impianti fotovoltaici, dal momento che il Governo ha rimosso gli incentivi per questo tipo di fonte energetica.
I comitati e le associazioni sono gli attori principali delle contestazioni, seguiti da enti pubblici ed esponenti della politica, che sommati costituiscono il 50% degli oppositori.
Il bisogno, condiviso da cittadini ed enti locali, di essere maggiormente partecipi delle decisioni, si riscontra anche nei motivi delle contestazioni: al secondo posto ci sono infatti carenze procedurali e mancanza di coinvolgimento nei confronti di enti locali e cittadini.
Tra i motivi delle contestazioni, i principali sono
- impatto sull’ambiente, che preoccupa il 30% dei soggetti coinvolti,
- assenza di coinvolgimento e partecipazione,
- effetti su salute, a causa dell’emissione nell’aria, nell’acqua o nella terra di sostanze liquide o gassose che causerebbero danni alla salute dei cittadini delle zone limitrofe agli impianti.
Questi in estrema sintesi i risultati della dodicesima edizione del Nimby Forum, l’Osservatorio Media Permanente che attraverso il monitoraggio quotidiano di una rassegna stampa tematica censisce e analizza gli impianti contestati in Italia.
Per quanto riguarda la Toscana, tra le 30 contestazioni censite dall’Osservatorio, ci sono ben 7 nuovi ingressi rispetto al precedente anno, tutti relativi alla risorsa geotermica:
- Impianto geotermico Castelnuovo (PI)
- Impianto geotermico Cortolla Montecatini Val di Cecina (PI)
- Impianto geotermico La Fornace (PI)
- Impianto geotermico Soiana (PI)
- Impianto geotermico Casa del Corto Piancastagnaio (SI)
- Impianto geotermico Lucignano – Radicondoli (SI)
- Permesso di ricerca risorse geotermiche Casanova (SI)
Gli altri impianti toscani contestati sono:
- Biomasse Castiglion Fiorentino (AR)
- Gasdotto Brindisi-Minerbio (AR)
- Inceneritore San Zeno (AR)
- Biomasse Petrona – Scarperia (FI)
- Discarica di Le Borra – Figline Valdarno (FI)
- Discarica rifiuti speciali Paterno – Vaglia (FI)
- Inceneritore Case Passerini – Sesto F.no (FI)
- Biomasse Grosseto – Cernaia (GR)
- Inceneritore Scarlino (GR)
- Biomasse Collesalvetti (LI)
- Rigassificatore Livorno (LI)
- Rigassificatore Rosignano (LI)
- Inceneritore di Livorno (LI)
- Centrale idroelettrica del Lima – Bagni di Lucca (LU)
- Elettrodotto La Spezia Acciaiolo (LU)
- Impianto compostaggio Capannori (LU)
- Biomasse Pontremoli (MS)
- Discarica Cava Fornace Montignoso (MS)
- Centrale idroelettrica Pracchiola (MS)
- Discarica di Buriano – Montecatini Val di Cecina (PI)
- Gassificatore di Pontedera – Gello (PI)
- Impianto compostaggio Gello di Pontedera (PI)
- Impianto compostaggio Piteglio (PT)
(Pubblicato l’11/01/18)