Alleghiamo e condividiamo la relazione d’impatto emissivo svolto durante il festival Le Parole Giuste, organizzato da A Sud.
La raccolta dati e la misurazione sono state svolte all’interno del programma Cultura Sostenibile.
Nell’ambito del programma Cultura Sostenibile abbiamo svolto un assessement del Festival di giornalismo d’inchiesta ambientale Le Parole Giuste.
Abbiamo raccolta i dati del festival e li abbiamo sistemizzati e analizzati al fine di misurare e poi creare una relazione d’impatto emissivo dell’evento, attraverso la metodologia LCA.
Negli spazi di Industrie Fluviali, storico lanificio recuperato nel quartiere Ostiense di Roma, il festival si è articolato in tre giorni di talk, laboratori, proiezioni ma anche spettacoli, spazio libri, mostre fotografiche e attività per più giovani dedicate all’intreccio tra le sfide ambientali e il mondo dell’informazione.
Il festival ha contato più di 500 ingressi, di cui circa 150 giornalist? presenti e 250 partecipanti agli eventi formativi. 5 tra i panel organizzati erano corsi accreditati dall’Ordine dei giornalisti, 5 laboratori formativi, 4 documentari d’inchiesta proiettati e 2 spettacoli teatrali tutti Sold out.
Relazione d’impatto emissivo
Non limitandoci a raccontare la sostenibilità, con il festival abbiamo cercato innanzitutto di metterla in pratica a monte, durante l’organizzazione, scegliendo una filiera corta e una logistica che riducesse le emissioni di viaggi e accomodation.
LOGISTICA
Gli alloggi de? relator? e dello staff si trovano tutti in prossimità della location per ottimizzare i trasferimenti. La maggior parte degli spostamenti da e verso il festival sono gestiti attraverso mezzi pubblici.
CATERING
I catering delle giornate sono certificati a filiera corta, biologici e vegani per minimizzare l’impatto ambientale e climatico dei pasti. I pasti vengono serviti con stoviglie riutilizzabili noleggiate dalla Stoviglioteca Romana.
DEMATERIALIZZAZIONE
Il programma del festival è disponibile in digitale e accessibile tramite Qr code. Abbiamo stampato l’indispensabile in carta riciclata esponendolo su supporti riutilizzabili. La campagna di diffusione è invece completamente dematerializzata. I badge dei relatori e delle relatrici sono realizzati con speciale carta che contiene semi e dopo l’uso, si pianta.
CARBON FOOTPRINT
Le emissioni prodotte vengono calcolate e, sulla base dei risultati, saranno pianificate ulteriori iniziative di riduzione per le prossime edizioni. La Carbon Footprint ci permette di identificare le attività, le sorgenti e l’intensità delle emissioni dirette e indirette di gas climalteranti legate al festival: una fotografia per comprendere dove intervenire per ridurre ulteriormente le emissioni di tali gas, partecipando attivamente alla transizione ecologica.
Categorie di emissioni
Le categorie rendicontate all’interno di questo studio, in conformità alla norma UNI EN ISO 14064-1:2019, sono le seguenti:
- Emissioni e rimozioni dirette di GHG
- Emissioni indirette di gas serra da energia importata
- Emissioni indirette di gas serra da trasporto
- Emissioni indirette di gas serra da prodotti utilizzati dall’organizzazione
Nell’inventario oggetto del presente report sono stati utilizzati esclusivamente fattori di emissione misurati in modo affidabile, in quanto i data set utilizzati derivano da un database internazionalmente riconosciuto (ecoinvent 3.10 e Agribalyse 3.1) presente nel software utilizzato per il calcolo dell’inventario, il SimaPro.
NET ZERO IS NOT ZERO
Per la nostra organizzazione è importante avviare un processo di riduzione delle emissioni senza dover ricorrere a strategie di compensazione. Riteniamo infatti essenziale non incentivare nessuna politica o azione che sostenga la monetarizzazione delle emissioni di gas climalteranti. Agli scandali legati alla bassissima qualità di molti progetti di compensazione si aggiunge spesso il colonialismo verde, che si manifesta nello sfruttamento delle risorse e dei territori delle comunità locali di Paesi in via di sviluppo e nell’espropriazione delle terre dei piccoli agricoltori e delle popolazioni indigene, perpetuando in quei territori disuguaglianze economiche e sociali.
Seppure esistano progetti di compensazione qualitativamente migliori di altri, noi non intendiamo affidare a questi il nostro processo di conversione ecologica né, più in generale, all’obiettivo del net zero: dipendere dai progetti di compensazione per la propria conversione ecologica significa infatti distogliere l’attenzione dalla necessità di ridurre drasticamente e alla fonte le emissioni nei Paesi industrializzati, ritardando così le azioni significative di mitigazione del cambiamento climatico. L’obiettivo al quale vogliamo tendere è pertanto il real zero: A Sud ha sottoscritto la campagna internazionale omonima promossa da organizzazioni attive nella giustizia climatica che ha il fine di promuovere una reale riduzione delle emissioni per una reale soluzione alla crisi climatica che non lasci spazio né al colonialismo verde, né al greenwashing legato alla compensazione e al net zero.
Sostegno a realtà ecologiste e sociali del territorio
Sosteniamo le reti e le realtà ecologiste e civiche in difesa del territorio: riteniamo infatti fondamentale intervenire laddove abbiamo lasciato l’impronta, promuovendo iniziative che, dal basso, propongono azioni di sensibilizzazione e di lotta al cambiamento climatico, di mantenimento e cura della biodiversità e di protezione di ecosistemi a rischio.
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