Acqua pubblica, è polemica. Sel e M5s: “Il Pd affossa il referendum”.

acqua-potabile1[Di redazione su Repubblica.it] Lo scontro fra maggioranza e opposizioni è avvenuto in commissione Ambiente della Camera, durante l’esame del disegno di legge sull’acqua.

M5s e Sel all’attacco del Pd sul tema dell’acqua pubblica. Lo scontro fra maggioranza e opposizioni è avvenuto in commissione Ambiente della Camera, durante l’esame del disegno di legge sull’acqua. Ed è proseguito a colpi di battute sui social, da Twitter a Facebook. Per M5s e Sel il Pd “vuole affossare il referendum del 2011 privatizzando l’acqua pubblica”, ma i dem replicano che “non è vero, non c’è nessuna privatizzazione, ma solo la garanzia di un uso responsabile e sostenibile della risorsa idrica”.

La legge sull’acqua. Facciamo un passo indietro. A Montecitorio si è cominciato a discutere un ddl di iniziativa popolare che risale al 2007: lo presentarono i movimenti per l’acqua pubblica e in questa legislatura è stato ritoccato da un intergruppo parlamentare in cui figurano deputati di Pd, Sel e Movimento 5 Stelle, partiti che appoggiarono il referendum. Il cuore del ddl è l’articolo 6: prescrive l’affidamento del servizio idrico solo a enti di diritto pubblico pienamente controllati dallo Stato (niente S.p.A. pubblico-privato), gli enti hanno un anno per adeguarsi. Ora in commissione si è scoperta l’esistenza di due emendamenti – uno a firma di Enrico Borghi e l’altro Piergiorgio Carrescia entrambi deputati Pd – che chiedono di sopprimere l’articolo 6. Aprendo, di fatto, al mercato la gestione dell’acqua pubblica.

LE INCHIESTE: ACQUE PERDUTE

L’attacco delle opposizioni. “L’arroganza della maggioranza è senza confini. In Commissione Ambiente – sostengono i deputati di Sinistra Italiana Serena Pellegrino e Filiberto Zaratti – hanno stravolto a colpi di emendamenti la legge SI-M5S che avrebbe finalmente allineato la normativa italiana a quanto deciso dai cittadini con il referendum sull’acqua pubblica”. E Stefano Fassina aggiunge: “Sull’acqua pubblica la decisione del Pd, in Commissione Ambiente, di cancellare le norme per la ripubblicizzazione è grave nel merito e inaccettabile sul piano della democrazia costituzionale”.

ARCHIVIO Il quesito referendario del 2011

Dello stesso tenore il blog dell’M5s: “Il Pd vuole affossare la legge popolare sull’acqua pubblica e calpestare la volontà di 27 milioni di italiani. Il deputato del Pd Borghi – dicono i 5 Stelle – ha presentato un emendamento che cancella l’articolo che prevede che l’acqua sia pubblica, che la gestione dell’acqua sia pubblica e che le infrastrutture dei servizi idrici siano pubbliche”.

I deputati dell’M5s, inoltre, su Twitter ricordano che “Il governo oggi vuole privatizzare l’acqua, ma nel 2011 tra i 27 mln di votanti c’era anche Renzi”, ripubblicando anche la foto di un suo vecchio tweet.

La replica del Pd. “Non c’è nessuna privatizzazione, né svendita di un bene comune. Alla demagogia dei 5 stelle – interviene Chiara Braga, responsabile ambiente del Pd – replichiamo con risposte chiare e trasparenti ai cittadini. L’acqua è un diritto umano universale e il nostro interesse è che sia garantito un servizio di qualità per tutti gli italiani; che ci sia un uso responsabile e sostenibile della risorsa idrica; che venga data stabilità al settore e che siano create le condizioni perché si facciano gli investimenti necessari”.

“Lo show allestito e premeditato di stamattina in commissione dai soliti, noti personaggi mediatici del Movimento 5 Stelle (mai visti in precedenza quando si trattava di lavorare) – afferma Enrico Borghi (Pd) – dimostra che non sapendo più cosa dire nel merito i grillini la buttano, come si dice a Roma, in caciara per tentare di consolidare una leggenda metropolitana confezionata dalla Casaleggio e associati, e cioè che il Pd starebbe tradendo il referendum”. E spiega quella che, per lui, è la vera ragione della polemica: “Avendo votato a favore dell’emendamento Pd che all’articolo 1 sanciva inequivocabilmente la proprietà pubblica dell’acqua – prosegue Borghi -, grillini e Sel stanno in queste ore accreditando l’idea di un Pd traditore della volontà popolare. Nulla di più falso”.

 

 

Pubblicato su Repubblica.it il 15 marzo 2016