Economia Circolare

Storie di Economia Circolare è innanzitutto un Atlante web, una mappa interattiva in continuo aggiornamento che raccoglie le esperienze italiane di Economia Circolare, al fine di renderle note e fruibili gratuitamente ai cittadini e di promuovere la collaborazione e la costruzione di filiere “circolari” tra attori economici che orientano la propria attività a principi di sostenibilità e circolarità. A ogni punto sulla mappa corrisponde una scheda che riassume storia e caratteristiche delle singole realtà.


 

SCHEDA METODOLOGICA

I nostri indicatori per l’Economia Circolare

10 dimensioni e 57 indicatori per valutare la circolarità
Con particolare attenzione alle ricadute sociali oltre che agli standard ambientali

Il nuovo paradigma dell’Economia Circolare valorizza il principio dell’efficienza, non solo per le scelte energetiche, ma anche nell’uso o riuso razionale e appropriato di tutte le risorse durante tutte le fasi del ciclo produttivo: alla progettazione in chiave sostenibile e circolare del prodotto (durabilità, parti modulari e scomponibili, biodegradabilità, produzione con risorse rinnovabili e non tossiche) a monte e a una gestione corretta dei rifiuti a valle; alla sostituzione di materie prime vergini con materie prime seconde e di materie prime provenienti da fonti fossili con biomateriali; al controllo e alla gestione dei flussi di ritorno dei prodotti a fine vita e dei resi; alla scelta e alla creazione di una filiera sostenibile.

Nella sua applicazione, l’Economia Circolare presta particolare attenzione anche ai temi della verifica degli impatti socio-economico-ambientali e della valorizzazione dei benefici che le attività economiche possono apportare ai territori in cui si collocano e alle comunità che coinvolgono. Questo viene fatto attraverso l’applicazione del principio dell’inclusione sociale dei soggetti in condizioni di difficoltà, attraverso la comunicazione dei dati ambientali e la disseminazione dei risultati ai fini di creare maggiore consapevolezza e condivisione del valore delle scelte operate dai singoli, anche in riferimento alle ricadute sui beni comuni.

Per questa ragione, assieme al Comitato Scientifico, l’equipe di ricerca del progetto Storie di Economia Circolare ha lavorato all’elaborazione di una Griglia di Indicatori di Circolarità Ambientale e Sociale.

Le 10 dimensioni della Circolarità

La griglia degli indicatori del progetto Storie di Economia Circolare individua 10 dimensioni della Circolarità, divisa ciascuna in un numero variabile di indicatori.

La griglia é divisa nello specifico in sette dimensioni di circolarità economica ed ambientale e tre dimensioni di sostenibilità sociale.

Ad ognuna delle dimensioni sono stati associati criteri specifici per la valutazione delle esperienze mappate, riportati in sintesi nel paragrafo precedente e per il dettaglio dei quali si rimanda al testo delle Linee Guida per la Mappatura delle Storie di Economia Circolare, validate dal Comitato Scientifico.

L’identificazione delle dieci dimensioni ha tenuto conto della valorizzazione delle ricadute sociali delle esperienze mappate, ponendo come presupposto la saldatura tra la dimensione della giustizia sociale e quella della giustizia ambientale.

Il valore condiviso di un’esperienza economica e, in particolare, la sua ricaduta territoriale rappresentano dunque importanti elementi di valutazione delle esperienze economiche che consentono di uscire da valutazioni esclusivamente econometriche.

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In particolare sono state individuate:

7 dimensioni di circolarità

  • –  ECODESIGN – Progettazione di prodotti che possano durare a lungo, il cui smontaggio sia semplice, in modo da permettere facilmente la riparazione e/o il riutilizzo e/o il recupero dei prodotti nella loro interezza o nei loro frazionamenti (circular design, design-out waste, etc.).
  • –  UTILIZZO MATERIALI – Utilizzo efficiente delle risorse in tutte le fasi della produzione e sostituzione delle materie prime vergini con materie prime seconde derivanti da filiere del riciclo.
  • –  GESTIONE RIFIUTI e SCARTI – Impatto ambientale della gestione degli scarti di produzione, dei rifiuti e dei prodotti arrivati a fine vita.
  • –  CONSUMO DI ENERGIA – Efficienza energetica ovvero ottimizzazione del consumo di energia attraverso politiche di riduzione mirate.
  • –  FONTI DI APPROVVIGIONAMENTO ENERGETICO – Impatto ambientale dell’approvvigionamento energetico e scelta di fonti rinnovabili e sostenibili.
  • –  TRASPORTI E LOGISTICA – Impatto ambientale dei trasporti connessi alle varie fasi del processo produttivo e della logistica.
  • –  FILIERA CIRCOLARE – Costruzione della filiera sulla base di criteri di compatibilità ambientale.3 dimensioni di sostenibilità ambientale e sociale
  • –  VALORE CONDIVISO e COMUNITÀ TERRITORIALI – Impatto sulle altre realtà connesse (filiere o extra filiera) in termini di massimizzazione della compatibilità ambientale e di creazione di valore sociale condiviso; sviluppo di altre forme economiche, organizzate in forme plurali (pluralismo delle forme organizzative) e che possano immettersi nel tessuto economico.
  • –  INCLUSIVITÀ SOCIALE – Accrescimento del tasso di inclusività economica delle fasce svantaggiate e dei soggetti a rischio esclusione sociale attraverso il sostegno e il rafforzamento di esperienze di economia sociale legate al territorio. Creazione di valore sociale oltre che economico secondo un approccio di valore condiviso (Kramer e Porter, 2011) con particolare attenzione al coinvolgimento dei soggetti svantaggiati.

3

– REPORTING / ACCOUNTABILITY / CERTIFICAZIONI AMBIENTALI E ALTRE FORME DI GESTIONE AMBIENTALE – Esistenza di attività di reporting che analizzino / qualifichino / certifichino e rendano comunicabili le informazioni ambientali.

A ognuna delle dimensioni sono stati associati criteri per la valutazione delle esperienze mappate, riportati in sintesi nell’elenco precedente, dai quali è stato elaborato il questionario da sottoporre alle aziende e alle associazioni da inserire nell’Atlante Italiano dell’economia Circolare .

Il form è stato redatto in tre versioni per calibrare in maniera opportuna le domande sulla base delle specificità dei destinatari: Imprese fornitrici di materie prime seconde (MPS), Imprese che realizzano prodotti, Imprese di servizi.

Il target a cui la mappatura si rivolge è volutamente ampio al fine di raccogliere buone pratiche di Economia Circolare in Italia provenienti da numerosi settori economici, tipologie di soggetti (imprese con forma giuridica differente, cooperative sociali, consorzi, liberi professionisti e studi associati, eccetera) operanti sull’intero territorio nazionale, sia a scala locale che con localizzazione plurima. L’imperativo è stato dunque quello di rappresentare al meglio la diversità delle realtà economiche che intraprendono la strada dell’economia circolare, raccogliendo informazioni su come ognuna di esse è in grado di farlo.