Il 21 Maggio si è festeggiato la Giornata Mondiale Anti Chevron-Texaco

Chevron Giustizia1Sabato 21 Maggio 2016, l’Ecuador ed il mondo hanno celebrato la Giornata Internazionale Anti Chevron-Texaco. Attivisti di Francia, Italia, Stati Uniti, Brasile, Canada fra gli altri, 4 giorni prima della riunione annuale degli azionisti della compagnia petrolifera (25 maggio 2016) nella sede di San Ramón, California, hanno lanciato il messaggio “Oggi per l’Amazzonia, domani per il mondo.”

Gli attivisti presenti fuori dalla sede della Chevron-Texaco, a San Ramón, hanno consegnato delle lettere agli azionisti della compagnia, contenenti l’articolo 12 del Proxy Statement di Chevron (http://texacotoxico.net/wp-content/uploads/2016/05/chevron-proxy-statement-2016-Item-12.pdf), menzionato nello scritto, e con un annesso che presenta ampiamente il caso, i recenti sviluppi ed i rischi che può causare invertire in Chevron.

Pablo Fajardo, avvocato difensore dei più di 30.000 indigeni che chiedono giustizia a Chevron in Ecuador, spiega che scegliendo questa data si è voluto comunicare agli azionisti della compagnia che “il denaro che guadagnano ogni anno come utili è un denaro che genera ingressi a costa della sofferenza e la morte di molte persone, e della contaminazione del pianeta”.

Questo messaggio sarà accompagnato tra l’altro, dal lancio di una mappa globale virtuale dei disastri ambientali della compagnia Chevron nel mondo. “Dove c’è Chevron ci sono problemi di Diritti Umani, dell’ecosistema ed incluso tributari”, spiega Fajardo.

Francesco Lozzi, uno dei responsabili della comunicazione della UDAPT (Union de Afectados y Afectadas por las operaciones de la Petrolera Chevron Texaco – http://texacotoxico.net/) spiega che la mappatura è nata dalla necessità di raggruppare l’informazione e le testimonianze delle vittime della petroliera di tutto il mondo. Durante vari mesi l’organismo ha raccolto materiale sui danni ambientali e sociali causati da Chevron, ed ora, con un solo “click” del cursore sul paese scelto nella mappa, si avrà acceso a foto, video, e grafici.

 

Programma della Giornata Anti Chevron-Texaco in Ecuador

A causa delle ultime scosse di terremoto registrate nel paese, alcuni eventi in programma per la Giornata Anti Chevron-Texaco sono stati cancellati.

 

Venerdì 20 maggio 2016:

11.00: Lancio della Mappa Virtuale dei disastri ambientali della compagnia Chevron- Texaco nella sede dellla UDAPT a Quito.

17.00 – 20.00: Flacso: evento-conversazione con un gruppo di avvocati stranieri sul caso ed altre tematiche ambientali.

Gli ultimi sviluppi del caso Chevron in Ecuador

La mancanza di fondi di attivi della compagnia in Ecuador, e l’esistenza di un debito di 9,5 milioni di dollari di Chevron a favore delle vittime, ha portato i querelanti a cercare paesi in cui esistano fondi di Chevron per far valere la sentenza. Alcuni paesi in cui esiste la stessa figura giuridica e fondi di Chevron sono ad esempio Brasile, Argentina e Canada.

È giustamente in Canada che, il 14 settembre 2015, per unanimità, la Corte Suprema di questo paese ha dichiarato che gli attori demandanti della sentenza hanno diritto a realizzare e validare il tramite di omologazione della sentenza nel paese. Dal 12 al 16 settembre del 2016 si compierà il processo in Canada; Fajardo si dice molto positivo sul risultato.

Al vincere di questo processo si presenterebbe una grande opportunità, perché Chevron ha nel Paese fondi pari a 15 milioni di dollari, una cifra che coprirebbe ampiamente il debito (9,5 milioni di dollari) della compagnia in Ecuador”, spiega l’avvocato.

I guadagni netti annuali della Chevron-Texaco ammontano a venticinque mila milioni di dollari, una cifra esorbitante che permetterebbe di pagare il debito senza maggiori complicazioni. Nonostante ciò, spiega Fajardo, “la risoluzione positiva del processo a nostro favore sfocerebbe nella creazione di un precedente giuridico, ciò porrebbe la compagnia Chevron, ma non solo, in grande difficoltà per operare, nella forma in cui lo sta facendo, in tutto il mondo”.

 

 

Articolo della giornalista Sara Andreini, corrispondente dall’Ecuador