L’UE dice sì agli OGM: Monsanto ringrazia

pannocchia-ogm[di Gabriele Cruciata su Il Vittoriale] «Queste autorizzazioni confermano che Juncker non ha alcuna intenzione di avvicinare l’Unione Europea ai suoi cittadini, ma vuole solamente agevolare gli interessi di Stati Uniti e Monsanto». Con queste parole Federica Ferrario, responsabile della campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace, ha accolto la decisione della Commissione UE – capitanata dal lussemburghese Jean-Claude Juncker – di autorizzare l’importazione sul suolo europeo di 19 tipi di OGM. Si tratta di undici nuovi prodotti autorizzati e 8 permessi di importazione rinnovati. Ferrario ha poi proseguito, sostenendo che «Il presidente della Commissione spalanca le porte dell’Europa a una nuova ondata di OGM solo per compiacere le aziende biotech statunitensi. Questo è un esempio di TTIP in azione».

 

Le durissime parole della responsabile Greenpeace si uniscono ad una levata di scudi che ha visto protagonista anche il leader Verdi europei, José Bovè, secondo cui  «Juncker apre alle lobby biotech, prende in giro i consumatori europei e fa una grande concessione per facilitare la firma del TTIP».

 

La vicenda. I 19 OGM in questione sono stati inizialmente sottoposti al vaglio degli Stati membri, i quali non hanno raggiunto la maggioranza necessaria ad esprimere un parere. La palla è dunque passata alla Commissione – l’esecutivo UE -, che lo scorso 24 aprile ne ha autorizzato l’importazione. I prodotti derivati saranno sottoposti a controlli, e gli Stati membri potranno limitarne o vietarne la diffusione all’interno dei propri territori. Ma a riguardo è intervenuto ancora Bovè, sostenendo che, a causa del dogma del libero scambio di merci, «Non è possibile effettuare controlli efficaci», e che la libertà di scelta dei singoli Stati sarà dunque una chimera.

 

Le promesse di Juncker e gli interessi della Monsanto. All’alba del proprio mandato, il Presidente della Commissione Jean-Claude Juncker aveva promesso di impegnarsi affinché le istituzioni europee si avvicinassero maggiormente alla popolazione, abbattendo quel gap democraticodi cui l’Europa unita ancora oggi continua a soffrire. Ma le ultime decisioni della Commissione sono state lette come un tradimento da parte di Juncker, il quale viene accusato di aver agevolato gli affari della Monsanto, l’azienda statunitense leader nel mercato dei prodotti biotech. Ad alimentare il sospetto arriva un dato preciso: 11 dei 19 OGM autorizzati sono proprietà della multinazionale d’oltreoceano. A questo gioco istituzionale non possono tuttavia partecipare i cittadini, che da anni si oppongono alla diffusione degli organismi geneticamente modificati: l’ultima parola tocca sempre alle istituzioni europee e al principio di libera circolazione delle merci all’interno dell’UE.

 

Cos’è e cosa c’entra il TTIP? Visto come “pomo della discordia”, definito da alcuni “trattato fantasma”, il TTIP è il Trattato Transatlantico per il commercio e gli investimenti. È un accordo non ancora entrato in vigore che – attraverso l’abbattimento dei dazi doganali ed altre misure –  vuole creare un’immensa area di libero scambio tra UE e Stati Uniti. Secondo i promotori del TTIP, l’accordo permetterà uno sviluppo economico immenso delle aree interessate. Ma le voci critiche sono numerose e insistenti, tanto in Europa quanto oltreoceano. In particolare, viene contestata la previsione di crescita economica, e si sottolinea con preoccupazione l’enorme profitto che le multinazionali otterranno a discapito delle piccole imprese e dei prodotti locali. Ad alimentare i dissensi concorre il fatto che alcune parti dell’accordo siano sottoposte a segreto.

 

Qui la lista dei 19 OGM approvati dalla Commissione UE.

 

Nuovi prodotti introdotti:

 

– Mais MON 87460 (Monsanto): garantisce la resa anche se fa freddo;
– Soia MON 87705 (Monsanto): resiste al diserbante glifosato
– Soia MON 87708 (Monsanto): resiste ai diserbanti a base di dicamba
– Soia MON 87769: a alto contenuto di acidi grassi e resistente al glifosato
– Soia 305423: ad alto contenuto di acido linoleico e resistente all’imidazolinone
– Soia BPS-CV127-9: resistente all’imidazolinone (vedi sopra)
– Colza MON 88302 (Monsanto): resistente al glifosato
– Cotone T304-40: resiste ai bruchi e al diserbante a base di glufosinato ammonio
– Cotone MON 88913 (Monsanto): resistente al diserbante glifosato
– Cotone LLcotton25xGHB614 (Bayer): resiste ai diserbanti glifosato e glifosinate
-Garofani IFD-25958-3 e IFD-26407-2: garofani OGM di Florigene per avere colori insoliti come il violetto.

 

 

Permessi di importazione rinnovati:
– Mais T25: resiste al glufosinato di ammonio
– Mais NK603 (Monsanto): resiste al glifosato
– Colza GT73 (Monsanto): resiste al glifosato (vedi sopra)
– Cotone MON 531 x MON 1445 resiste a glifosato, ai bruchi delle farfalle, agli antibiotici kanamicina e streptomicina
– Cotone MON 15985 (Monsanto): resiste ai bruchi delle farfalle e agli antibiotici
– Cotone MON 531 (Monsanto): resisten ai bruchi delle farfalle e agli antibiotici
– Cotone MON 1445 (Monsanto): resiste al diserbante glifosato e agli antibiotici

[pubblicato il 01 maggio 2015 su Il Vittoriale]