Migration in response to environmental change

1[su arpae.it]Un numero speciale di “Science for Environment Policy”, periodico della Direzione generale Ambiente della Commissione europea, analizza le cause delle migrazioni ambientali e le possibili opzioni politiche per l´Europa nell´affrontare la questione.

Le migrazioni collegate al cambiamento climatico sono previste in aumento, soprattutto nei paesi più poveri, anche a causa dell´aumento nella frequenza e gravità di eventi estremi (come siccità, innalzamento del livello del mare, inondazioni, uragani).

La migrazione è spesso il risultato combinato di cause diverse (economiche, sociali e politiche) che possono essere influenzate dal cambiamento delle condizioni ambientali. Una migrazione forzata può essere causata da una catastrofe ambientale (come uno tsunami o un´alluvione), ma un processo più graduale può essere causato anche da un deterioramento ambientale lento, come gli effetti di una lunga siccità (ad esempio come quelle che hanno interessato alcune aree di Marocco, Algeria, Tunisia, Somalia ed Egitto).

Anche se non tutti direttamente collegati al cambiamento climatico, gli eventi meteorologici estremi nel 2010 hanno colpito 320 milioni di persone (dati del World Disasters report della Federazione internazionale Croce Rossa e Mezzaluna rossa).

Secondo l´Unep il cambiamento climatico influirà sulle migrazioni in tre modi:
– gli effetti del riscaldamento in alcune aree ridurranno gradualmente la produttività agricola e causeranno il degrado dei servizi ecosistemici come acqua pulita e suolo fertile
– l´aumento di eventi meteo estremi interesserà un numero sempre maggiore di persone, che saranno costrette a spostarsi
– l´innalzamento del livello del mare distruggerà permanentemente aree costiere, causando lo spostamento di milioni di persone.

La migrazione ambientale è un tema che richiede già attenzione da parte dell´Europa. L´Unione europea ha già riconosciuto la necessità di affrontare la questione nel documento ´Climate change, environmental degradation and migration´ che accompagnava la Strategia di adattamento UE (2013). Attualmente l´Ue sta finanziando lo studio Migration, Environment and Climate Change: Evidence for Policy (MECLEP), condotto dall´Organizzazione internazionale per la migrazione con l´obiettivo di aumentare la conoscenza sul rapporto tra migrazioni e cambiamento ambientale e su come le migrazioni potrebbero beneficiare di strategie di adattamento.

Una delle strade analizzate per proteggere le popolazioni che vivono nelle regioni più vulnerabili a disastri è il trasferimento programmato. Un progetto multi-partner finanziato dalla Commissione europea sta sviluppando linee guida per superare i problemi legali legati alle migrazioni transfrontaliere in caso di disastro.

Già i titoli degli articoli contenuti nell´approfondimento di Science for Environment Policy danno conto della complessità del tema e dei tanti aspetti da tenere in considerazione nell´affrontarlo:
– Esplorando le cause interconnesse delle migrazioni umane nel contesto del cambiamento climatico
– Eventi ambientali estremi e migrazioni umane: non è un legame semplice
– Le migrazioni umane causate dal cambiamento climatico: come dovrebbero rispondere i governi?
– Migrazioni: un´opportunità per integrare la mobilità umana e le politiche di adattamento al cambiamento climatico
– Migranti ambientali necessitano una migliore protezione dei diritti umani
– E´ tempo di agire sulle migrazioni causate dal cambiamento climatico
– Migrazioni nell´Ue legate al cambiamento climatico: l´impatto dipende dalle infrastrutture attuali.

Scarica il numero speciale “Migration in response to climate change” (Science for Environmental Policy, Thematic issue, n. 51, settembre 2015)