Riscaldamento globale: sommerse isole nel Pacifico

Isole Salomone1[Di Roberto Rossi su Greenstyle.it] Le preoccupazioni relative al surriscaldamento globale, conosciuto anche come global warming, si stanno traducendo in fenomeni purtroppo reali. Secondo quanto riportano le agenzie di stampa, infatti, cinque atolli delle Isole Salomone sarebbero scomparsi, sommersi dall’innalzamento delle acque forse dovute allo scioglimento dei ghiacciai. Un danno per l’ecosistema locale, nonché una minaccia per il Pacifico: cosa accadrà in futuro?

Le prime conseguenze del riscaldamento globale, dovuto alle attività dell’uomo e all’aumento dell’immissione in atmosfera in CO², sono da anni evidenti nel Pacifico. Non solo con lo sbiancamento della barriera corallina, ma anche con le prime terre sommerse. Lo spiega uno studio australiano, pubblicato su Environmental Research Letters, che riporta come cinque atolli nelle Isole Salomone, di poco meno di un metro dal livello del mare, siano stati di recente inglobati dalle acque. Le isole in questione non sono mai state abitate dagli umani, tuttavia presentavano una ricca e rara vegetazione, di cui si ha notizia da oltre 300 anni. E ora si teme per altre sei isole nelle vicinanze, dalle dimensioni ridotte – da una a cinque ettari – ma dalla flora preziosa. Alcune di queste, con presenza umana, hanno già subito negli ultimi anni i primi segni del processo in corso, con ben 11 abitazioni ricollocate nell’entroterra.

L’innalzamento delle acque dovuto allo scioglimento dei ghiacciai potrebbe essere più importante di quanto inizialmente preventivato. Nelle zone sommerse del Pacifico si stimano ulteriori innalzamenti di almeno un metro nei prossimi anni, un fatto che genera seria preoccupazione per gli esperti mondiali. Stefan Rahmstorf, dell’Istituto di ricerca sull’impatto climatico di Postdam, ad esempio sottolinea come la crescita dei mari sarà una delle questioni più evidenti, e più difficili da gestire, relative al global warming. E oltre alle Salomone crescono le paure per le Maldive e, nel corso del prossimo secolo, anche per tutte le grandi città affacciate sulle coste oceaniche.

 

 

Pubblicato su Greestyle.it l’11 maggio 2016