Roma e l’espansione edilizia incontrollata

cementificazionecn[A cura di Luca Verducci su fainotizia.it] L’investimento nel mattone della capitale è un affare, soprattutto con le plusvalenze garantite dall’acquisto di terreni che diventano edificabili con pochi giri negli uffici giusti. Intere aree della città eterna sono di fatto lasciate in mano ai signori del cemento anche grazie al Prg del 2008.

A Roma l’avanzata del cemento non conosce sosta, neanche con la nuova giunta di Ignazio Marino e dell’assessore all’urbanistica Giovanni Caudo. Roma è una città che continua a dilatarsi a dismisura senza alcuna garanzia riguardo ai servizi. L’aggressione alla struttura urbana di Roma avviata negli anni ’80 e proseguita con le giunte, sia di centro-sinistra che di centro-destra negli ’90 e 2000, ha serie ricadute sugli aspetti socio-culturali e la qualità della vita nei quartieri.

A distanza di 13 anni sopravvive inoltre il meccanismo delle compensazioni che sposta le cubature su aree periferiche e sull’Agro romano, la campagna che collega le aree agricole in provincia di Roma con il resto del Lazio. In pratica, attraverso il sistema delle compensazioni “si consente al proprietario dell’area inizialmente considerata edificabile o al titolare del diritto di edificare, qualora non possa più esercitare tale diritto per effetto di vincoli sopravvenuti diversi da quelli di natura urbanistica, la facoltà di chiederne l’esercizio su un’altra area del territorio comunale, di cui abbia ovviamente acquisito la disponibilità a fini edificatori”. Secondo l’urbanista Paolo Berdini “lo strumento delle compensazioni è stato inserito volutamente nelle norme tecniche di attuazione del Piano regolatore generale (Prg), per consentire l’ampliamento della città, senza alcun rispetto per i servizi ed il benessere delle persone. Era un disegno mirato delle amministrazioni di centro-sinistra”.

L’effetto delle compensazioni alla Cecchignola [guarda il video]

A ridosso del castello della Cecchignola, in una delle aree più belle dell’Agro romano meridionale, vivono la famiglia di Pietro e di sua figlia. Il peso delle compensazioni (cubature provenienti da Tor Marancia) si è abbattuto su di loro:Pietro, che ha eredito casa e terreni dal padre, deve affrontare un futuro incerto perché non ha ceduto alle richieste dei costruttori. Il quadrante Cecchignola-Tor Pagnotta, a ridosso del parco dell’Appia antica, rischia di scomparire per sempre, seppellito da un milione di metri cubi di cemento.

“Tanti in quest’area – racconta Pietro – hanno ceduto all’ondata del cemento, con l’agricoltura portata alla fame hanno preferito monetizzare. Noi siamo legati a questi ambienti e a questa casa: un pezzo della nostra vita che non è barattabile”.

La comunità della Cecchignola si è riunita nel Coordinamento Agro romano bene comune e si stringe oggi intorno alle famiglie ed alle storie personali schiacciate dalla speculazione immobiliare.

Tor Pagnotta 2, il cuneo “grigio” dei Castelli Romani [guarda il video]

Quello che secondo il giornalista e ambientalista Antonio Cederna doveva essere il “grande cuneo verde” che dai Castelli Romani arrivava nel cuore di Roma, rischia di diventare un cuneo grigio.

A sud della Cecchignola, si intravedono i palazzoni di Francesco GaetanoCaltagirone che si estendono anche in altre aree sul perimetro del Grande Raccordo Anulare: deserti urbani come Ponte di Nona, Malafede, Bufalotta.

“A Tor Pagnotta 2 non è stato realizzato nulla di quanto promesso – commentaSilvio Talarico della rete dei comitati Tor Pagnotta –. Viabilità, centri di aggregazione, parchi, biblioteche è tutto un cantiere e si continua a rilasciare permessi a costruire”. Spiega Talarico: “A questa lottizzazione è legata anche un’inchiesta della procura di Milano che coinvolge Massimo Ponzellini ex presidente della Banca popolare di Milano. Chissà se prima o poi verranno portati a processo anche i beneficiari dei regali delle banche”.

Ponzellini, insieme ad alcuni dirigenti della Bpm, è accusato a vario titolo diassociazione per delinquere, appropriazione indebita, infedeltà a seguito di dazione o promessa di utilità, infedeltà patrimoniale.

Tra le operazione oggetto dell’indagine ci sarebbe l’acquisto di un terreno sull’area Tor Pagnotta 2 da parte del fondo Apple dei fratelli Nattino (partecipato anche dal fondo Seneca di Caltagirone), per la costruzione di un edificio di 8 piani. Il fondo Apple riceve un finanziamento dalla Bpm, mentre la progettazione e realizzazione dell’edificio è affidata al gruppo Caltagirone.

Insomma l’investimento nel mattone della capitale rimane un affare, soprattutto con le plusvalenze garantite dall’acquisto di terreni che diventano edificabili con pochi giri negli uffici giusti. Intere aree della città eterna sono di fatto lasciate in mano ai signori del cemento che si aggrappano al Piano regolatore generale del 2008, un piano che per ora l’attuale sindaco Ignazio Marino non ha messo in discussione.

Pubblicato da Luca Verducci il 21 settembre 2015 su fainotizia.it