Trasporti e salute

image_xlarge[su eea.europa.eu] L’inquinamento atmosferico e acustico legato ai trasporti, prodotto principalmente dal trasporto su strada e in particolare dai veicoli diesel, causa un’ampia gamma di problemi di salute. L’Unione europea e i suoi Stati membri stanno adottando una serie di misure per ridurre l’impatto dei trasporti sulla salute, e hanno ottenuto alcuni risultati positivi. La situazione può migliorare ulteriormente grazie a soluzioni innovative e azioni a livello locale.

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha segnalato in diverse grandi città del mondo livelli di inquinamento dell’aria pericolosi per la salute. Nei primi giorni del 2016 varie città europee, tra cui Londra e Parigi, sono state interessate da episodi di inquinamento. I cittadini sono stati invitati a modificare i loro comportamenti, utilizzando le reti pubbliche di trasporto o i servizi di car sharing, per evitare un peggioramento del problema. Ci si può aspettare che, in presenza di specifiche condizioni meteorologiche unite a elevate emissioni di inquinanti e a prevedibili episodi di calore estremo legati al cambiamento climatico, gli episodi di inquinamento diventino più frequenti. Esistono prove sempre più chiare dell’impatto che l’esposizione a un’intera gamma di inquinanti atmosferici può avere sulla salute. Sebbene solo gli episodi di inquinamento elevato finiscano sulle prime pagine dei giornali, l’esposizione continua e prolungata a concentrazioni anche limitate di inquinanti atmosferici è molto più nociva per la salute umana. Il settore dei trasporti europeo è riuscito a ridurre significativamente le emissioni di alcuni dei principali inquinanti atmosferici, soprattutto grazie all’introduzione di standard relativi alle emissioni, di provvedimenti finanziari e, in misura minore, di provvedimenti sui carburanti alternativi e sul contenimento della domanda di trasporto. Ma è necessario un maggiore impegno per continuare a ridurre i livelli di inquinamento e rispettare gli obiettivi fissati dall’Unione europea per il 2030 e oltre. Nonostante sia il principale responsabile delle emissioni, il settore dei trasporti su strada non è l’unico a doversi fare carico della loro riduzione: anche i trasporti aereo, navale e ferroviario contribuiscono all’inquinamento atmosferico e non devono essere ignorati. Allo stesso modo, l’inquinamento acustico minaccia la salute e il benessere delle persone, ed anche in questo caso il traffico su strada ne è la causa principale. Mentre gli inquinanti ambientali prodotti dal settore dei trasporti si sono ridotti, l’esposizione a livelli di rumore al di sopra dei valori soglia accettati è rimasta costante nelle aree urbane europee negli ultimi anni.

Impatto dei trasporti sulla salute

I dati più recenti per l’Europa indicano che, nonostante una consistente riduzione delle emissioni nell’ultimo decennio, più di 400 000 morti premature all’anno sono ascrivibili all’inquinamento atmosferico prodotto da tutte le fonti. I singoli inquinanti atmosferici possono avere una serie di conseguenze sulla salute. Gli scarichi dei veicoli rilasciano ossidi di azoto, particolato (PM10 e PM2,5), ossidi di zolfo, monossido di carbonio e vari metalli pesanti, come il cadmio, il piombo e il mercurio. Inoltre, i precursori chimici presenti nei gas di scarico possono reagire nell’atmosfera, causando la formazione di ozono. Infine, il particolato e i metalli pesanti vengono rilasciati nell’atmosfera anche dall’abrasione degli pneumatici e dei freni, e una volta che si sono depositati al suolo possono essere «risospesi» nell’aria dalle auto di passaggio. L’esposizione a questi inquinanti può avere conseguenze sulla salute molto specifiche ma, in generale, incide sugli organi, sul sistema nervoso e sul sangue, causando o aggravando disturbi quali malattie polmonari, che portano a problemi respiratori, infarto, asma, ansia, vertigini e affaticamento. Anche il rumore ha un impatto significativo sulla salute. L’esposizione durante la notte può causare disturbi del sonno e avere ripercussioni negative sulla salute. L’esposizione a lungo termine durante un periodo medio diurno può portare, tra l’altro, a un aumento della pressione arteriosa e a malattie cardiovascolari. Si prevede che nel 2020 l’80 % dei cittadini europei vivrà in aree urbane, in molti casi in prossimità di infrastrutture e snodi di trasporto trafficati, come aeroporti e autostrade. Si stima che 125 milioni di cittadini europei (uno su quattro) siano esposti a livelli di rumore derivato dal traffico su strada superiori a un livello medio diurno, serale e notturno annuo di 55 decibel (55 dB Lden). A causa dell’incompletezza dei dati comunicati, queste cifre potrebbero essere in realtà significativamente più elevate.

Misurare il fastidio derivato dal rumore

Lden è un descrittore del livello di rumore basato su un equivalente di energia del livello di rumore calcolato come media su un giorno intero. È stato concepito per valutare il fastidio. La direttiva sul rumore ambientale stabilisce un valore Lden di 55 dB per le indagini di mappatura acustica e la pianificazione di azioni. Per valutare i disturbi del sonno nelle popolazioni esposte, la direttiva raccomanda l’applicazione di un indicatore Lnight, con una soglia di 50 dB.

Combattere l’inquinamento atmosferico e acustico

Le attuali normative europee sui trasporti, la qualità dell’aria e il rumore si occupano di inquinamento atmosferico e rumore ambientale con l’obiettivo di migliorare la salute umana e le condizioni dell’ambiente. Gli standard europei per le emissioni (standard Euro) disciplinano le emissioni di inquinanti prodotte da diversi tipi di veicoli. Ad esempio, l’attuale standard Euro 6, in vigore per i nuovi veicoli dal 2014, stabilisce limiti di emissione di particolato per le auto diesel e a benzina di 5 milligrammi per chilometro (mg/km), con una riduzione di cinque volte rispetto ai livelli del 2005. Analogamente, i limiti stabiliti per le emissioni di NOx sono di 80 mg/km per le auto diesel e 60 mg/km per le auto a benzina; anche in questo caso, la riduzione rispetto al 2005 è notevole. Gli standard Euro comprendono specifiche per le prove sui veicoli, ma esistono differenze significative tra le emissioni ufficiali dei veicoli (cioè quelle registrate nelle condizioni di prova) e le emissioni reali. Per ovviare a questo problema, si stanno adottando misure che comprendono lo sviluppo di nuove specifiche per le prove e l’introduzione di sistemi portatili di misura delle emissioni, che possono essere applicati alle autovetture per misurare le emissioni reali su strada. Per ridurre i danni dovuti all’inquinamento acustico, l’UE ha adottato diverse misure, compresi standard tecnici per limitare le emissioni acustiche alla fonte (ad esempio l’etichettatura europea degli pneumatici, che aiuta i consumatori a individuare gli pneumatici più «silenziosi»). La direttiva sul rumore ambientale integra questi standard e mira ad aumentare la qualità dei dati raccolti, allo scopo di gestire meglio la relazione tra residenti e traffico. La direttiva impone di predisporre piani d’azione per le principali fonti legate ai trasporti e per le aree urbane più grandi; lo scopo di questi piani è ridurre l’impatto del rumore sulle popolazioni interessate — riducendo il rumore stesso, se necessario — e proteggere le zone silenziose, cioè prive di inquinamento acustico. Al momento, questi piani d’azione sono arrivati al terzo ciclo quinquennale, che si concluderà nel 2018. Parallelamente agli sforzi da parte dell’UE, molte iniziative locali e regionali stanno cercando soluzioni innovative per i problemi di inquinamento atmosferico e acustico associati ai trasporti. L’«Approccio graduale di Lubiana» e il «Big bang di Siviglia» sono due esempi di iniziative, realizzate tra il 2006 e il 2013, che favoriscono lo sviluppo di infrastrutture per i ciclisti. Entrambe sono riuscite a ridurre la congestione del traffico, a migliorare la qualità dell’aria e a diminuire le emissioni di gas serra. A Siviglia, durante il progetto, mentre il numero di viaggi quotidiani in auto nel centro della città scendeva da 25 000 a 10 000, sono state registrate riduzioni delle concentrazioni di NO2 e PM rispettivamente del 29 % e del 19,5 %. Nel frattempo a Lubiana la quota modale di spostamenti in bicicletta sul traffico totale è aumentata del 20 % durante lo svolgimento del progetto. Queste cifre rappresentano risultati straordinari. Non esistono dati ufficiali relativi al miglioramento delle condizioni di salute o alla riduzione del rumore, ma alcuni elementi suggeriscono che i livelli di rumore siano diminuiti significativamente in entrambe le città.

Prospettive future

Considerando queste soluzioni innovative e il quadro normativo, si prevede che le emissioni di inquinanti atmosferici prodotte dai trasporti continueranno a diminuire in Europa, con ricadute positive sulla salute umana. Tuttavia, l’87-90 % della popolazione urbana dell’UE è ancora esposto a livelli di inquinanti atmosferici ritenuti nocivi dall’OMS. Di fatto si stima che, rispettando i limiti per il PM2,5, si potrebbero evitare circa 144 000 morti premature. Sul lungo termine, l’Europa dovrà integrare ulteriormente le misure e le azioni strategiche per ridurre le emissioni di inquinanti ambientali, creare le condizioni adatte per migliorare la salute e il benessere dei cittadini europei ed evitare gli effetti di episodi di inquinamento come quelli di Londra e Parigi. Ridurre le emissioni di inquinanti prodotte dai trasporti potrebbe certamente aiutare a migliorare la qualità dell’aria, in particolare nelle aree urbane. La situazione relativa al rumore è ancora più complicata. Il rumore è un inquinante pervasivo in Europa e la continua crescita economica, l’aumento della produzione industriale, la crescente urbanizzazione e le relative esigenze di trasporto continueranno a minacciare la qualità del paesaggio sonoro europeo. Questo inciderà sulla salute dei cittadini europei. Il rumore dovuto al traffico su strada rimarrà la minaccia principale, mentre il rumore prodotto dalle attività aeroportuali continuerà ad avere un impatto sulle persone che vivono in prossimità degli scali. È fondamentale migliorare la raccolta di dati sul rumore per formare un quadro più completo dei suoi effetti sulla salute umana. I paesi sono incoraggiati a continuare a sviluppare i propri piani d’azione in materia di rumore, ma bisogna anche concentrarsi sulla riduzione del rumore alla fonte, una maniera molto più efficiente di risolvere il problema.

Pubblicato il 30/09/2016